
Otto Gallery presenta “Hortus. La pazienza e la Grazia”
Curata da Davide Benati, l’esposizione è un viaggio verso la cura e la ricerca del bello. Il titolo rimanda subito a scenari bucolici del passato e, in effetti, è proprio da tale contesto che prende ispirazione l’idea che senza cura e senza dedizione non possano esserci grazia e armonia: lo dimostrano, appunto, gli Horti romani o l’Hortus conclusus medioevale tipico, ad esempio, dei monasteri del tempo. Il giardino diventa quindi una metafora di vita: uno specchio dove ammirare la bellezza della natura che, per esprimersi al meglio, richiede tempo, passione e attenzione.
La mostra, che è visitabile da metà ottobre fino al 21 Dicembre 2024, propone le opere di quattro artisti che dialogano e si confrontano su tale tema. Davide Benati, Gianni Dessì, Enrico Minguzzi e Nicola Samorì presentano la propria visione sulla tematica tramite le proprie opere. La metafora dell’Hortus diventa quindi ancora più limpida e significativa poiché il giardino diventa sinonimo di un luogo di lavoro in trasformazione e i suoi frutti il conseguente risultato di un’indissolubile simbiosi tra mondo naturale e mondo umano, tra intelletto e spiritualità.
Otto Gallery si conferma così una delle realtà artistiche più interessanti nel panorama bolognese, capace di dare spazio a talenti emergenti del mondo dell’arte contemporanea e risalto a nomi già affermati nel settore a livello nazionale e internazionale. In breve tempo è così diventata un punto di riferimento per appassionati e critici ma anche un gioiello che i cittadini hanno imparato a conoscere e apprezzare.
Tra i suoi recenti successi di pubblico è impossibile non ricordare la mostra “It’s (not) only rock’n’roll. Le foto di Mark Allan” che ha portato in città il mito delle star del rock grazie alla retrospettiva su uno dei più grandi fotografi musicali viventi. Con “Hortus. La pazienza e la grazia” il contenitore museale è pronto nuovamente a stupire e a confermarsi luogo sempre più vivace di cultura e innovazione.